Telecontrollo stalli dei disabili, bel progetto però…

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bozza grafica disabili parcheggio

 

“Il progetto sul sistema tecnologico di supporto all’accessibilità di soggetti a ridotta mobilità che è stato presentato dal Sindaco Franchi nel mese di luglio scorso, nella sua doppia veste di Sindaco e Presidente della provincia”, spiega Francesco Serretti, “prevedeva l’imminente attivazione di un impianto di tele-controllo delle aree di sosta riservate ai disabili, 211 stalli in totale sparsi in tutte le frazioni comunali con la distribuzione ai circa 700 disabili residenti di un’apparecchiatura di bordo per tele-segnalare automaticamente l’occupazione del posto, e addirittura la creazione di un App per smartphone da parte dell’azienda Xool Srl scaricabile gratuitamente, per permettere agli utenti disabili registrati di consultare in tempo reale lo stato di occupazione delle aree di sosta riservata, la guida verso uno stallo libero e la notifica dell’occupazione del posto da parte dell’utente autorizzato. Un progetto pienamente condivisibile, peccato che non sia mai entrato in funzione nonostante il sindaco stesso avesse dichiarato, sempre nel luglio scorso, che era questione di giorni. E da parte dell’amministrazione nessuna spiegazione ai cittadini, la trasparenza non sembra essere prioritaria per loro, per questo abbiamo chiesto informazioni con un interpellanza”

“Nella risposta che ci è stata fornita dall’assessore Nocchi”, prosegue Elisa Becherini,  “si dichiara testualmente che <al momento il progetto non è operativo in quanto è in fase di completamento> ma anche dell’applicazione gratuita da scaricare liberamente dal sito web del Comune non vi è alcuna traccia, come mai? Eppure, in tutti i comunicati stampa pubblicati sui giornali l’avvio era dato per certo, crediamo che dare spiegazioni ai cittadini sul mancato avvio del progetto sia doveroso, oltretutto la risposta è pure incompleta, e questa, dobbiamo dirlo, è una cosa che accade molto spesso”.

“Infatti, nella nostra interpellanza chiedevamo i costi dettagliati e totali dell’intero progetto, sia quelli sostenuti per l’installazione dei sensori che per la dotazione dei trasmettitori ai possessori di contrassegno, nonché le spese per ogni altro dispositivo ad essi collegati, ma nella risposta fornita nessuna traccia di quanto da noi chiesto, si afferma solamente che tali costi non sono a carico dell’amministrazione in quanto si tratta di fondi comunitari. Questo lo sappiamo, quello che non ci viene detto è quanto è costato il progetto, i fondi comunitari sono comunque soldi, e sarebbe interessante anche che spiegassero a noi cittadini perché non è mai entrato in funzione, o quando potrà essere operativo se nel frattempo qualcosa si è smosso, invece di eludere i dettagli da noi chiesti” conclude Mario Settino.

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