Proposta per la promozione e all’incentivazione dell’utilizzo della coppa mestruale.

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Lo stile di vita sostenibile si impone sempre più, è prioritario schierarsi a favore del contrasto alla logica alla base del prodotto “usa e getta”, che a fronte di una praticità d’uso diventa però un grande problema incrementando a dismisura i rifiuti e conseguentemente rappresenta una minaccia per l’ambiente. Molte donne esprimono attenzione e preoccupazioni ambientali e di salute verso i prodotti usa e getta per il ciclo mestruale, che hanno un ruolo significativo nella produzione dei rifiuti; gli assorbenti vengono trattati con sbiancanti o cloro e contengono  sostanze profumate e altri componenti in grado di provocare allergie.

Tra gli obiettivi fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente, oltre alla differenziazione dei rifiuti, va menzionata la drastica riduzione degli stessi, pensiamo che incentivare ogni forma di consumo che vada nella direzione del ri-utilizzo, limitando al minimo l’usa e getta, vada a vantaggio dell’intera collettività.

Il rifiuto indifferenziato in assorbenti, sia interni che esterni, che finiscono in discarica, finiscono per realizzare un costo di smaltimento sicuramente rilevante, i tempi di smaltimento di questi materiali, in natura, sono plurisecolari (impiegano circa 500 anni per disintegrarsi), considerando che una donna nell’arco della sua via fertile usa oltre 9.000 assorbenti, è facile immaginare la mole di rifiuti che l’uso di soluzioni mestruali usa e getta è in grado di generare. La fabbricazione dei classici assorbenti prevede l’ abbattimento di alberi favorendo di conseguenza il fenomeno della deforestazione: secondo una stima del Wwf questo fenomeno è in crescita, e si parla di circa 170 milioni di ettari di foreste a rischio entro il 2030. La crisi economica ha accentuato la difficoltà a spendere in dispositivi mestruali, gli assorbenti, specie quelli dei brand più famosi, non si trovano tra gli scaffali a prezzi popolari.

Sono possibili delle soluzioni però capaci di fronteggiare le criticità evidenziate: l’uso di coppette mestruali, assorbenti lavabili e abbigliamento intimo specifico per il ciclo mestruale in sostituzione dei tradizionali assorbenti monouso. La coppetta mestruale ha un prezzo medio di 20 euro ed ha una durata media di 10 anni, sono anallergiche, annullano il rischio di infezioni e di sindrome da shock tossico, riducono drasticamente la componente del rifiuto in discarica.

Molti Comuni (Livorno, Calcinaia, Pistoia, Spilanberto, Albinea, Villafranca di Verona, Casalgrande, Castelfranco Emilia ecc..) hanno già deliberato azioni per sostenere l’acquisto di coppette mestruali, assorbenti lavabili e abbigliamento intimo specifico per il ciclo mestruale in sostituzione dei tradizionali assorbenti monouso.

La nostre proposte che porteremo nel Consiglio comunale di Rosignano Marittimo:
Nell’ambito sia dei progetti finalizzati alla riduzione delle disparità di genere che in quelli
inerenti la riduzione dei rifiuti e alla promozione di pratiche sociali e ambientali virtuose:

1) verificare la possibilità di applicare presso le farmacie comunali prezzi particolarmente contenuti e promozionali per la vendita delle coppette mestruali, assorbenti lavabili e abbigliamento intimo specifico per il ciclo mestruale in sostituzione dei tradizionali assorbenti monouso;
2) a mettere in atto campagne di promozione dell’uso di prodotti più sostenibili dal punto di vista ambientale.
3) A effettuare una ricognizione, tramite una sinergia degli uffici competenti, circa la possibilità di istituire un fondo per erogare, con un apposito bando, un contributo per l’acquisto di coppette mestruali e assorbenti lavabili o abbigliamento intimo specifico per il ciclo mestruale, tipo “period panties o period underwear” lavabile e non usa e getta, precisando che “devono intendersi come alternativi e in sostituzione degli assorbenti usa e getta, nel rispetto della finalità di riduzione dei rifiuti”.

Una comunità deve saper affrontare qualsiasi argomento, non ci sono argomenti tabù, questa non è solo una proposta in favore delle donne, ma è di tutti, dal momento che ha ricadute positive sia per la comunità che per l’ambiente.

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