IMMOBILISMO NELLA GESTIONE DELL’ACCADUTO, SINDACO E DIRIGENZA SOLVAY CHIARISCANO DAVANTI AI CITTADINI

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“Alte concentrazioni di ammoniaca nell’acqua davanti alle Spiagge bianche, con indicatori più elevati vicino allo scarico Solvay, dov’è avvenuta la moria di pesci nella serata del 29 agosto. E’ questo ciò che ha pubblicato Arpat con un comunicato, rendendo l’ipotesi della bomba fatta brillare al largo di Vada come altamente improbabile” precisa Francesco Serretti, “Un aspetto da evidenziare, per la gravità, è il fatto che il Sindaco non abbia fatto altro che “aspettare”, prima i due rapporti Arpat e poi i risultati dell’esito degli esami sui pesci morti da parte dell’istituto di zooprofilassi, senza nel frattempo considerare di intraprendere alcuna azione motivata dal principio precauzionale, cioè quella condotta cautelativa indispensabile a fronte di emergenze non circoscritte e definite, ma pericolose per l’ambiente e la salute umana. Sarebbe stato necessario impedire immediatamente la balneazione, ma non è stato fatto. Ringraziamo i cittadini che immediatamente hanno allertato Arpat, ancora prima che lo facesse l’Azienda. Sindaco e  Assessore all’Ambiente hanno palesato un immobilismo preoccupante nel gestire l’accaduto,  una paralisi incomprensibile quando è chiamato in causa l’interesse primario della salute pubblica e della tutela del nostro territorio. Solamente nel tardo pomeriggio di Sabato, dopo 4 giorni di attese, apprendiamo della conferenza stampa del Sindaco con qualche dichiarazione concreta sull’accaduto”.
“Finalmente il Comune chiede a Solvay una spiegazione, pubblica e dettagliata, sull’incidente che il 29 agosto ha causato maleodoranze e uno sversamento in mare di ammoniaca; valutiamo come positive le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal Sindaco,  in particolare la determinatezza nel chiedere una modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale al Ministero affinchè siano resi obbligatori gli investimenti per aumentare i livelli di sicurezza, come anche la richiesta da inoltrare al Comitato Tecnico Regionale, con competenza sulla sicurezza industriale, di rivedere il Piano di emergenza esterno maggiormente restrittivo. Ma queste richieste vanno ribadite in un’ assemblea pubblica,  di fronte alla cittadinanza e con la presenza della Dirigenza Solvay” è quanto comunica Elisa Becherini.
Conclude Mario Settino: “Un impegno esplicitato davanti alla cittadinanza,  sia dell’amministrazione comunale sia della dirigenza Solvay, è doveroso, stante la gravità dell’accaduto, e alla luce delle fin troppo rassicuranti, quanto fallaci, dichiarazioni rilasciate in televisione dal Sindaco Franchi, dall’Assessore all’Ambiente Donati, dal Dirigente di Solvay Italia Colatarci, su sicurezza degli impianti e assenza di attività inquinante. Un’occasione utile anche a fare chiarezza una volta per tutte sull’esito del patteggiamento accordato a Solvay dal Tribunale di Livorno, avente come conseguenza l’imposizione che l’Azienda ha ricevuto di effettuare bonifiche, entro il 2015, per un valore di 7 milioni di euro, sul quale è calata una cappa di omertà intollerabile. Rimane l’amarezza nel constatare come sia stato necessario un episodio di impatto ambientale, e di rischio per la salute così grave,  per svegliare dal letargo profondo che il Sindaco ha mantenuto su questi temi;  ora che sembra essersi attivato non si fermi,  proceda anche quanto prima sulla strada che il M5S ha sempre indicato, ma che ad oggi è solo avviata, quella di concretizzare rapidamente un efficace studio epidemiologico con il team del Dott. Claudio Marabotti”.

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